Dai pattern motori alle abilità motorie. Qual è la differenza?

Molto spesso parlando di pattern motori si fa una gran confusione. Uno schema motorio può diventare un'abilità solamente se dietro c'è un grande lavoro di sviluppo e di allenamento.
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Fare confusione tra pattern motorio (o schema motorio) e abilità motoria è molto semplice. Ecco che quindi siamo qui a fare un po’ di chiarezza.

Partiamo da un presupposto fondamentale. Infatti le due cose sono in strettissimo legame ed in particolare le abilità sono consequenziali allo schema.

Nell’articolo, il Prof. Dario Di Fuccia, ha analizzato la progressione del movimento partendo dagli human pattern fino ad arrivare alla capacità motoria.

 

Pattern motori: cosa sono?

 

Warren Central shortstop Vantrel Reed throws to first after fielding a ground ball Saturday against Brandon. (Ernest Bowker/The Vicksburg Post)

Pattern motori: si tratta di una forma più generica di movimento, o meglio quando lo schema motorio si produce durante l’esecuzione di un compito qualsiasi.

Skill motori: entra in gioco la precisione, l’accuratezza, l’economia e la specificità del gesto. Si differenziano non tanto per la natura del movimento, ma per il livello di esecuzione.

 

Una definizione di pattern o schema motorio

 

Per un maggiore chiarimento sulle sostanziali differenze tra pattern motorio e skill motoria, in “Motor Learning – Concepts and Application “ (1989) Magil R.A. scrive che:

Gli schemi fondamentali di movimento (pattern) sono i movimenti di fondazione o modelli percussori delle abilità motorie (skill) , ovvero dei complessi più specializzati di azioni utilizzate nei giochi sportivi…

La stretta sinergia tra capacità e abilità danno vita al movimento. Questo deve però avere determinate peculiarità per poterlo definire qualitativamente allenante. Per poter ben definire ed identificare un movimento allenante bisogna scegliere degli indicatori. Infatti un movimento può essere eseguito in maniera tale che esso esprima forza, velocità , potenza , resistenza , flessibilità , agilità , equilibrio e coordinazione. Ebbene sono proprio tali parametri che vengono utilizzati come indicatori di qualità del movimento.

 

L’approccio funzionale

 

In un approccio “funzionale” gli elementi sopra indicati (capacità condizionali) diventano dei veri e propri indicatori di funzionalità del corpo e vengono definiti abilità bio-motorie (biomotor abilities).

Sempre in un contesto prettamente funzionale, queste abilità hanno strette connessioni con:

  • Controllo neuromuscolare
  • Controllo posturale dinamico.

Le abilità bimotore sono quindi elementi di valutazione del gesto, in stretta relazione con i due sistemi di controllo. Quindi, possiamo affermare che le biomotor abilities possono essere anche espressione qualitativa del funzionamento del controllo neuromuscolare e del controllo postulare dinamico.

Avete presente un cruciverba, dove bisogna rispondere a delle esigenze in maniera precisa, preimpostata?

L’intreccio delle risposte a tutte le esigenze, ben incastrate tra di loro danno vita alla soluzione del cruciverba. Infatti è proprio cosi che si costruisce un movimento. Ecco come pattern motorio e skills si intrecciano dando vita alla risposta del cruciverba, danno vita al movimento.

 

Gli human patterns 

 

Tutti i bambini partono dall’essere avvinghiati al terreno per poi rimanerci solo con due appoggi. La progressione dei pattern motori è la seguente. 

  1. Posizione fetale
  2. Interrompiamo il riflesso flessorio proprio della posizione fetale
  3. Alziamo la testa e si sviluppa la forza nel collo e nella parte superiore della schiena
  4. Rotoliamo
  5. Stiamo seduti se sostenuti
  6. Gattoniamo e sviluppiamo forza negli arti inferiori e superiori
  7. Ci sediamo senza sostegno
  8. Ci alziamo in piedi se aiutati
  9. Strisciamo
  10. Stiamo in piedi senza aiuto
  11. Camminiamo se aiutati
  12. Camminiamo senza aiuto

Quello che abbiamo appena elencato è il percorso di un bambino nell’acquisizione ed interiorizzazione dei “primi movimenti”.

Sicuramente non ha seguito nessun corso di allenamento a corpo libero. Tanto meno ha già sviluppato una piena capacità di codifica ed interpretazione del linguaggio. Invece, la cosa certa è che sta sviluppando in questa fase la sua capacità d’imitazione anch’essa in fase primordiale per portare a grandi risultati.

 

Dal pattern motorio alla progressione del movimento

 

E allora come fanno i nostri bambini a cambiare e consolidare la posizione del proprio corpo nello spazio in maniera “spontanea”?

Ogni bambino possiede un bagaglio personale. E’ qualcosa di innato da cui attingere per poter sopravvivere, per poter, con i pochi mezzi a disposizione dettati dalla tenera età, gestire il contesto che lo circonda e cercare di dominarlo.

Questo ci porta a pensare che i bambini possiedano un vero e proprio patrimonio motorio genetico: human patterns, o pattern motori.

Un po’ come la costruzione di una parola (movimento base) per arrivare ad una frase (abilità). Infatti, il bambino attinge da un codice che è l’alfabeto (pattern motorio) per poter rispondere ad un’esigenza di comunicazione (sopravvivenza, gestione del contesto).

Questo repertorio filogenetico di schemi naturali di movimento può essere semplicemente sviluppato, valorizzato oppure addirittura esaltato.

Tutti i bambini hanno questo bagaglio motorio nel loro bacino genetico. Quindi la loro qualità di movimento deriva tutta dal giusto sviluppo e maturazione di tale bagaglio. Ecco che quindi, come ogni tipo di sviluppo, diventa fondamentale il contesto in cui il bambino vive. Dalla semplice valutazione del contesto possiamo capire se il nostro bambino sarà in grado di formare delle semplici frasi (abiltà) o scrivere una poesia (performance) .

 

Le fasi sensibili dello sviluppo 

 

I bambini iniziano a muoversi per rispondere ad un’esigenza, per sopravvivere. Con la crescita della componente cognitiva riescono a creare strategie maggiormente fini e precise per dominare lo spazio che li circonda. Infatti riescono ad attingere dal proprio database interno pattern motori per dominare il contesto. Tale schema motorio deve rispondere a 3 regole ben precise:

  1. Economicità del gesto (bisogna spendere quante meno energie possibili)
  2. Confort ( il gesto motorio non deve stressare troppo la macchina corpo)
  3. Condizione antalgica (non bisogna provocare dolore)

Ogni singola capacità motoria presente nel database dei nostri bambini deve essere elaborata, migliorata, allenata. Ciò infatti consente di poter rispondere sempre meglio in termini qualitativi e performanti alle richieste provenienti dall’esterno del corpo,

Ma ci sono periodi temporali in cui lo stimolo di una determinata capacità comporta una risposta massimale. Infatti, lo stesso stimolo, oltrepassato il periodo previsto, non comporta la stessa risposta. Tali periodi vengono chiamati “fasi sensibili”.

Queste sono un particolare momento della crescita in cui il soggetto è predisposto a migliorare una determinata capacità motoria se opportunamente stimolata. Andiamo ora a vedere nello specifico.

 

Pattern motorio 

 

Il pattern motorio è uno schema motorio che si richiede di eseguire al fine di produrre un movimento. Questo sarà presto finalizzato, es. corsa. Il pattern di movimento anticipa l’abilità, quando essa non è stata ancora interiorizzata a livello inconscio dall’atleta. 

 

Proposte pratiche: dal pattern motorio all’abilità motoria

 

Proponiamo ora delle esercitazioni pratiche per il miglioramento delle capacità motorie e di conseguenza delle abilità correlate.

Questo proposto è una semplice progressione didattica.  Essa ci porta alla preparazione ad uno degli schemi motori di base che è la corsa. Una volta reso proprio ed ottimizzato il gesto, ecco che si può accedere all’abilità. Infatti si riesce a rispondere in maniera funzionale ad uno stimolo, si riesce a rispondere ad un’esigenza.

 

Il bagaglio motorio: le nostre idee

 

Ogni movimento è il risultato di un alfabeto motorio, il quale crea un vero e proprio codice interpretativo .

Questo codice ci permette di leggere ogni singola abilità. Tale lettura diventa quindi un veicolo tramite il quale possiamo capire se le risposte motorie messe in atto, siano quelle giuste. Al contempo possiamo verificare se queste sono realmente performanti, abilitanti.

Possiamo quindi definire ormai risolto il quesito iniziale, possiamo ora ben definire la differenza tra pattern motorio e skills motorie. Le due componenti non sono confondibili, non sono sovrapponibili. Sono tuttavia correlate a tal punto da essere l’una indispensabile per l’altra.

CAPACITA’ MOTORIA (lettera) -> ABILITA’ SEMPLICE (parola) -> ABILITA’ COMPLESSA (frase)
-> ABILITA’ MOTORIA COMPLESSA CON ATTREZZO (periodo)

Dalla lettera alla parola, per poi passare alle frasi ed a periodi sempre più complessi, per poi scrivere delle vere e proprie poesie ricche di emozioni, sentimenti.

E allora impariamo ad essere dei poeti, POETI DEL MOVIMENTO.

Dario Di Fuccia

 

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