La propriocezione: allenamento specifico

Banner Orizzontale

Perchè è importante la propriocezione? Nell’allenamento con gli atleti è importante partire da solide basi di neurofisiologia per creare una efficace proposta di training propriocettivo.

Abbiamo visto che cos’è la propriocezione, le nuove prospettive e quali sono le strategie posturali che si sviluppano.

In questo articolo completiamo il viaggio all’interno del sistema propriocettivo e vediamo come allenare la propriocezione con proposte pratiche di allenamento.

Propriocezione: feedback e tracking visivo

 

In situazione dinamica il tracking visivo permette un aumento dei flussi della propriocezione. Questo perché l’ancoraggio alla traccia della base d’appoggio basculante fa aumentare il numero delle correzioni nell’unità di tempo.

Senza il tracking, un soggetto in appoggio monopodalico su una tavola da propriocezione, gestirebbe un numero di situazioni più basso e in angoli di lavoro a lui più congeniali.

Chiariamo poi il significato del feedback visivo live. E’ un’informazione che aumenta in modo esponenziale il numero di situazioni biomeccaniche da gestire nell’unità di tempo.

L’informazione della tavola sul video aggancia il soggetto sempre a una nuova situazione da controllare, cosa che la tavola di Freeman permette solo a basse frequenze. C

Con l’alta intensità, il sistema nervoso è addestrato a reagire sempre in modo più veloce e adeguato alle situazioni. Prendendo ancora come esempio la Formula 1, è come se un pilota, abituato a un’auto da gara, facesse lo stesso percorso con un’utilitaria per allenarsi. Ma questo, dovendo controllare un basso numero di situazioni, sarebbe inutile.

La propriocezione: riprogrammare il sistema archeo-propriocettivo-visivo

L’utilizzo delle altre due soluzioni (vestibolare e di compenso) dipende da un inadeguato funzionamento del sistema principale. Questo infatti, per essere valutato e riprogrammato, ha bisogno di alcune specifiche caratteristiche nella proposta d’instabilità. La priorità degli obiettivi nella riprogrammazione della propriocezione sarà:

  1. ridurre/eliminare la strategia precauzionale dove fosse presente.
  2. migliorare la stabilità posturale (riducendo le oscillazioni del tronco).
  3. incrementare in modo progressivo la gestione della tavola basculante/traslante in tutti i range articolari, mantenendo la priorità posturale.

Feedback elettronico o specchio nella propriocezione?

 

Lavorare di fronte a uno specchio non aumenta la frequenza delle situazioni biomeccaniche da gestire.

La complessità dell’informazione visiva comporta lunghi tempi di elaborazione. Non consente quindi correzioni in tempo reale, possibili invece quando il feedback visivo è dato dal sistema puntiforme elettronico.

I feedback della tavola e del DVC possono essere visualizzati in tempo reale contemporaneamente o singolarmente a seconda dell’obiettivo che ci si pone per il miglioramento della propriocezione. 

Il sistema di controllo del rachide e la propriocezione

 

La colonna vertebrale rappresenta uno dei più complessi sistemi biomeccanici del nostro corpo. Questo dipende sia dall’elevato numero di muscoli coinvolti, sia dai delicati equilibri di resistenza e allo stesso tempo mobilità.

Nella riabilitazione di soggetti con problemi alla colonna (foto A), si è fino ad ora intervenuti solo con tecniche posturali statiche. Esse sono volte alla presa di coscienza di un corretto assetto del bacino e dei segmenti rachidei.

Un approccio di tipo dinamico/funzionale, ha portato a considerare nuovi metodi di valutazione, ovvero il ripristino e l’allenamento della stabilità funzionale del sistema colonna-bacino.

Le mirco-traslazioni latero/laterali ad alta frequenza costituiscono l’esercizio elettivo per la valutazione e il recupero della stabilità funzionale e la propriocezione di questo distretto.

Un corretto assetto del bacino e la riattivazione neuromuscolare della muscolatura del tronco, rappresentano obiettivi fondamentali. Sono importanti non solo nell’allenamento dei soggetti che sottopongono la colonna a stress importanti come gli atleti, ma anche a tutti coloro che svolgono attività sedentarie.

Sembra, inoltre, che mentre i segmenti più bassi della colonna siano controllati prevalentemente sulla base di segnali archeo-propriocettivi. Invece la parte superiore è fortemente influenzata dal sistema vestibolare. E’ un gioco integrato e sinergico per il mantenimento della postura eretta.

Propriocezione: la potenza è nulla senza controllo 

 

Perchè il miglioramento della forma fisica grazie alla forza muscolare e all’efficienza cardiocircolatoria non ha consentito di ottenere i risultati consoni alle aspettative?

Come ormai è appurato, forza, resistenza e velocità sono le qualità necessarie per una buona performance. Però diventano inutilizzabili se i sistemi sottocorticali di controllo del movimento non hanno un livello funzionale adeguato.

Una proposta mirata al miglioramento della forma fisica, quindi, non può prescindere quest’aspetto di qualità, economia e sicurezza dei gesti motori.

 

Cosa enfatizzare?

 

È importante enfatizzare il fatto che questo sistema di controllo nella propriocezione: 

  • modifica continuamente le sue funzionalità in base al livello abituale di utilizzo.
  • in caso di regressione da “non uso” ha bisogno di gestire i flussi di propriocezione ad alta frequenza per potersi riportare su livelli funzionali più elevati.
  • mantiene una formidabile allenabilità a tutte le età, anche dopo lunghi periodi di regressione funzionale.

Avere un sistema di propriocezione efficiente permette di ottimizzare l’allenamento delle capacità condizionali.

Propriocezione: la nostra opinione 

 

In sintesi dei tre articoli sviluppati ricordiamo che:

  • il controllo posturale dipende dall’intervento coordinato dei meccanismi archeo-propriocettivo, visivo e vestibolare.
  • l’analisi posturale in appoggio bipodalico e in situazione statica non consente la valutazione del sistema di controllo archeo-propriocettivo-visivo.
  • per una corretta valutazione e un efficace intervento riabilitativo è indispensabile proporre situazioni di instabilità in appoggio monopodalico e in presenza di feed-back visivo, come attivatore funzionale ad alta frequenza dei sistemi coinvolti (posturometria dinamica).
  • il feed-back visivo può riguardare sia il controllo posturale, sia quello del mezzo che induce la situazione di instabilità, o di entrambi.
  • nella ritaratura del sistema archeo-propriocettivo-visivo viene privilegiato il feed-back della tavola (difficoltà del compito); la registrazione del DVC legge invece la qualità del controllo posturale dinamico.
  • nei soggetti con prevalente strategia vestibolare viene proposto inizialmente il feedback del controllo posturale (DVC) per ridurre l’intervento del sistema vestibolare, successivamente al feedback posturale viene abbinato quello della DEB per aumentare l’effetto destabilizzante (difficoltà del compito) e affinare il sistema archeo-propriocettivo-visivo.

Andrea Nonnato

 

Bibliografia

  • Rossitto, Riva, Battocchio “Postural muscle atrophy prevention and recovery and bone remodelling through high frequency proprioception for astronauts”, Acta Astronauta 2009, 813-819.
  • Riva et al., “Single stance stability and proprioceptive control in older adults living at home: gender and age differences”, Journal of Aging Research, 2013.
  • Riva et al., “Proprioceptive training and injury prevention in a professional men’s basketball team: a six-years prospective study”, Journal of Strength and Cond Res, Luglio 2015.
  • Schiavi et al., “Metrological characterization of rocking boards and postural readers to assess single stance stability in human subjects”, IMEKO International Conference, South Africa, 2014.
  • Trevisson, Riva, “L’augmentation de la force exprimable pour l’optimisation de la performance sportive”, Kinesitherapie Scientifique, 2004.

 

Banner Orizzontale
Banner Verticale

Altri correlati: